
Pubblichiamo la traduzione italiana dell’articolo di Larry Summers e Anna Stansbury in occasione della conferenza annuale dei banchieri centrali di Jackson Hole. Summers, uno degli esponenti più noti del mainstream economico, negli ultimi anni, con sempre maggiore enfasi, predica il ritorno ad un keynesismo più vicino al pensiero e alle proposte politiche di Keynes.
di Lawrence H. Summers e Anna Stansbury
I banchieri centrali di tutto il mondo, con studiosi al seguito, si sono riuniti per il loro momento di riflessione annuale a Jackson Hole, nel Wyoming. Ma il tema dell’incontro di quest’anno, “Sfide per la politica monetaria”, rischia d’incoraggiare un atteggiamento di autocompiacimento, tanto ristretto quanto pericoloso.
Per farla breve, ritoccare i target d’inflazione, le strategie di comunicazione o persino i bilanci non è una risposta adeguata alle sfide che le principali economie devono affrontare oggi. Piuttosto, dieci anni di inflazione inferiore al target in tutto il mondo sviluppato, con altri trenta previsti dal mercato, e il completo fallimento degli sforzi della Banca del Giappone per aumentare l’inflazione suggeriscono che ciò che prima era considerato assiomatico, in realtà è falso: le banche centrali non sempre possono controllare il tasso d’inflazione con la politica monetaria.
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