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25 Nobel per l’Economia contro Le Pen: “Uscire dall’euro non è la stessa cosa che non esserci mai entrati”

Dopo quelli di Munchau e Krugman un altro duro colpo alla propaganda noeuro da parte dei più noti economisti del mondo. Le Monde ha pubblicato una lettera di 25 Premi Nobel per l’Economia in cui si afferma la banalità che, modestamente, ripetiamo da anni e che i noeuro nostrani paiono non comprendere: uscire dall’euro non è la stessa cosa che non esserci mai entrati. Tra i firmatari anche alcuni dei Nobel indicati come vicini alle posizioni “noeuro” dalla propaganda italiana, tra cui Stiglitz, Mirrlees, Pissarides e Sen.

Alcuni di noi, vincitori del Premio Nobel per l’economia, sono stati citati dai candidati per le elezioni presidenziali francesi, tra cui Le Pen e il suo team, per giustificare un’agenda politica sul tema dell’Europa. I firmatari di questa lettera hanno posizioni diverse su questioni complesse come le politiche dell’Unione e di stimolo monetario. Tuttavia, le nostre opinioni convergono nel condannare lo sfruttamento del pensiero economico nel contesto della campagna elettorale francese.

– La costruzione dell’Europa è di vitale importanza non solo per mantenere la pace nel continente, ma anche per il progresso economico dei paesi membri e il loro potere politico nel mondo.

Le proposte contenute nei programmi anti-europei destabilizzerebbero la Francia e metterebbero a repentaglio la cooperazione tra i paesi europei, che assicura oggi la stabilità economica e politica in Europa.

Le politiche isolazioniste e protezionistiche e le svalutazioni competitive, effettuate a spese di altri paesi, sono modalità pericolose di cercare di generare crescita. Esse portano a ritorsioni commerciali e a guerre. Alla fine, esse si rivelerebbero dannose per la Francia e i suoi partner commerciali.

– Quando sono ben integrati nel mercato del lavoro, gli immigrati possono essere un’opportunità economica per i paesi ospitanti. Molti dei paesi più prosperi del mondo sono riusciti ad accogliere e integrare gli immigrati.

C’è una grande differenza tra la scelta di non aderire all’euro dall’inizio e uscirne dopo averlo adottato.

– Occorre rinnovare gli impegni di giustizia sociale e quindi garantire e sviluppare l’equità e la protezione sociale, in linea con i valori tradizionali della Francia: libertà, uguaglianza e fraternità. Ma si può e si deve raggiungere l’obiettivo della protezione sociale senza protezionismo economico.

– Mentre l’Europa e il mondo si trovano ad affrontare difficoltà senza precedenti, abbiamo bisogno di più solidarietà, non di meno. I problemi sono troppo gravi per essere lasciata ai politici divisivi.

 

Angus Deaton (Princeton, Premio Nobel per l’Economia 2015), Peter Diamond (Massachusetts Institute of Technology, 2010), Robert Engle (New York University, 2003), Eugene Fama (Chicago, 2013), Lars Hansen (Chicago, 2013), Oliver Hart (Harvard, 2016), Bengt Holmström (MIT, 2016), Daniel Kahneman (Princeton, 2002), Finn Kydland (Carnegie-Mellon, 2004), Eric Maskin (Harvard, 2007), Daniel McFadden (Berkeley, 2000), James Mirrlees (Cambridge, 1996), Robert Mundell (Columbia, 1999), Roger Myerson (Chicago, 2007), Edmund Phelps (Columbia, 2005), Chris Pissarides (London School of Economics, 2010), Alvin Roth (Stanford, 2012), Amartya Sen (Harvard, 1998), William Sharpe (Stanford, 1990), Robert Shiller (Yale, 2013), Christopher Sims (Princeton, 2011), Robert Solow (Columbia, 1987), Michael Spence (Stanford, 2001), Joseph Stiglitz (Columbia, 2001), Jean Tirole (Toulouse School of Economics, 2014).

fonte: Le Monde

22 commenti su “25 Nobel per l’Economia contro Le Pen: “Uscire dall’euro non è la stessa cosa che non esserci mai entrati”

  1. Perchè non scrivono direttamente ai tedeschi?

    Beh, meglio che questi impegni siano vergati su carta. Macron andrà al potere e vedremo o forse pensano che la Le Pen abbia qualche possibilità? Ahahahah.

    Comunque come avevo già scritto a commento del precedente articolo, vedremo quanta solidarietà ci sarà in futuro all’interno della UE.

    Questa dichiarazione ci farà comodo tra 5 o 6 anni quando il Sud Europa verrà fatto a pezzi (e giustamente a questo punto).

  2. “Sbucciarsi un ginocchio non è lo stesso che restare illesi. Ma ora che te lo sei sbucciato, lascia pure che se ne vada in gangrena”

    Ecco l’ennesima dimostrazione che dire premio Nobel spesso equivale a scienziato pazzo.
    Per non parlare di chi riprende roba simile: tale è l’urgenza di trovare sostegno alle proprie convinzioni da assicurarsi neppure di aver compreso il significato di cose simili.
    Emblematico.

    • Hai ragione Signor Leo Pistone, sia che il problema EUROPA esista o sia una sorta di fallimento a nessuno dei politici interessa niente, a loro le cose vanno sempre bene con i soldi che ogni giorno portano a casa, quelli che come al solito ne subbiamo le tristi conseguenze siamo i comuni cittadini (la gamba la tagliano a noi). Vi ricordate ai tempi della scuola, se qualcuno di noi prendeva una insufficienza, si commentava anche il tale a fatto peggio di me, i politici raggirano i veri problemi e si rapportano con chi nella vita ha avuto tanta fortuna, magari nascendo in una famiglia di ricchi, e con ironia si confrontano sempre con i primi della classe.
      L’Europa con l’Euro, sarebbero un grande progetto per il mondo intero, ma non questa Europa, è stato predicato bene come in una classica campagna elettorale, ma sui fatti ben poco di concreto. Io che ho ripreso gli studi e sono laureato in Economia, si parla tanto di integrazione degli straniere, a noi chi ci aiuta, io come lavoro non trovi niente, è realistico

    • Un esempio migliore sarebbe: se ti sei trafitto con un coltello è meglio non toglierlo subito e andare in ospedale che estrarlo e morire dissanguato.

  3. Su 25 persone solo 1 è francese… quindi non mi sembrano propriamente interessati alla questione francese ma forse sono stati semplicemente spinti da oltreoceano a fare un po di politica.
    In ogni caso, qualunque sia il movente di questa lettera, si prendono tutti e 25 una bella asfaltata da Sapir (che è francese).

    • Se nel caso, come probabile la Le Pen, per via del secondo turno, non passerà, come anche melenchon, tra 5/6 anni quando vedremo dalle macerie fumanti del Sud Europa tutta questa invocata solidarietà, sapremo chi ringraziare, per il loro apporto tecnico. Ma credo che alla fine saranno i fatti a screditarli, intendo i fatti politici, soprattutto la tirchieria tedesca.

    • “Su 25 persone solo 1 è francese”

      Quanti Nobel per l’Economia francesi esistono?

      “si prendono tutti e 25 una bella asfaltata da Sapir (che è francese):”

      E chi sarebbe questo signore?

  4. una inconsistente accozzaglia di slogan senza senso, li mettiamo a fianco alla figura da chiodi fatta da krugman con il grafico sul costo del lavoro e abbiamo un affascinante affresco di come gli economisti che si mettono a fare politica riescono a rendersi ancor più ridicoli di quelli poco pratici ad usare i fogli di calcolo excel

    • Interessante, fino a ieri dicevate “nessun economista è a favore dell’euro”, per non parlare degli articolo sui famosi “7 nobel contro l’euro”. Adesso che 25 (+1) premi Nobel (tra cui i vivi del fantomatico gruppo dei 7) scrivono una lettera contro i noeuro diventano dei cialtroni.

  5. […] i 25 premi Nobel nella lettera (disponibile in traduzione italiana qui)? A leggere il preambolo sembrerebbe una dichiarazione di neutralità rispetto ai contenuti della […]

  6. 23 sono americani, interessati a mantenere gli europei come coloni sin dal piano Marshall
    Tutti costoro nelle loro pubblicazioni scientifiche o nei convegni con altri economisti o esperti, maledicono l’€Uro. Quando sono chiamati per fare propaganda in favore degli interessi della propria nazione, sono improvvisamente contrari alla Exit.
    D’altra parte, anche in Italia abbiamo gli Zingales
    #ridicoli

  7. Avrei una domanda un po’ off-topic di un dubbio che mi sta assillando da qualche giorno e vorrei dei chiarimenti se fosse possibile.
    Si tratta dell’Euro e della fissazione dei cambi in generale.
    Vorrei sapere se l’aggancio all’ECU e poi all’Euro abbia portato a una perdita di competitività immediata data dal fatto che la nostra valuta era più debole dell’ECU (o Euro) e quindi c’è stato immediatamente un aumento dei listini dei prezzi non appena abbiamo agganciato il cambio, oppure il problema dei cambi fissi è SOLO dato dal fatto che non si possono scaricare le tensioni create dall’accumulo dei differenziali inflattivi dei vari Paesi agganciati?
    Mi spiego con un esempio:
    Mettiamo che la lira valesse il 20% in meno del marco (mettiamo per semplicità che con una lira comprassimo quindi 0,80 Marchi), mettiamo che in Italia una mela costasse 1 lira e in Germania la stessa mela costasse 1 marco, e che in media un cittadino italiano guadagni 1000 lire e un cittadino 1000 marchi (sempre al mese, e sempre per schematizzare); quindi in teoria essendo che la lira vale il 20% in meno, la mela italiana al tedesco costa 0,8 marchi (rendendola quindi più conveniente rispetto alla stessa mela tedesca) e quindi ovviamente la stessa mela ma importata dalla Germania, costa 1,2 lire.
    E qui arrivo al punto, agganciando il cambio a un paniere che è la media delle valute, mettiamo l’Euro, nell’immediato il listino prezzi dovrebbe cambiare e quindi in Italia sia la mela tedesca che quella italiana dovrebbero costare, un secondo dopo l’aggancio tutte e due 1 euro (e facendo un cambio 1:1 tra le valute, quindi il salario medio sia tedesco che italiano diventa di 1000 euro in tutti e due le nazioni), annullando quindi il differenziale di competitività dato dall’avere valute diverse e quindi portando immediatamente a una perdita di competitività rispetto alla Germania?
    Oppure c’è qualche problema nel mio ragionamento?

    • Qui l autore è ormai alla stregua di un accademico prezzolato di regime.
      Sarà fiero di sé stesso.

      Si vede che la vita da schiavo lo attira. Magari ben pasciuto ma sempre schiavo.

    • Oltre che al cambio nominale dovresti vedere se esso combacia con quello reale, ovvero la effettiva differenza dei prezzi (che possono essere modificati dall’inflazione).

      • Quindi a una fissazione del cambio nominale (escludendo le rivalutazioni, come quella che fece l’Italia nel ’96 prima di agganciarsi all’ECU) non coincide una variazione immediata dei prezzi, che sopraggiunge in seguito con l’accumulo dei differenziali inflattivi, giusto?

  8. Se Ascoltate la breve intevista di Stiglitz sull euro a “di martedì ” 02/05/2017 dice cose precise e poco opinabili.Egli è “imbarazzato” dalla compagnia della Le Pen.

  9. I premi Nobel per l’economia non sono veri Nobel (vengono conferiti dalla Banca svedese, non dall’Accademia delle scienze). Vengono sempre dati a economisti mainstream/liberisti (lì vedo nomi imbarazzanti come Fama, Mundell ,Phelps, Solow ecc.), o finto-keynesiani (Krugman, Stiglitz) o outsider innocui. Ed è normale, essendo l’economia ortodossa il bastione ideologico del Potere

  10. Ma esattamente in quale punto di questa lettera c’è scritto “vogliamo restare nell’euro”?

    Se non lo hanno scritto è perchè non erano daccordo a scriverlo. Hanno usato parole inequivocabili a favore dell’europa, dell’accoglienza, parole contro il protezionismo (se “effettuato a spese degli altri paesi”). Ma non parole a favore dell’euro. L’euro compare una volta sola, dove gli autori si limitano a scrivere “uscire non è la stessa cosa che non esserci mai entrati”. Questa frase è una banalità e non dice nulla su cosa pensano questi economisti sul restare o no nell’euro. Mistificare questo punto è disonesto tanto quanto parlare di “vicini ai noeuro”, che non vuol dire nulla perchè non esiste un fronte unito no-euro. Tagliare con l’accetta è il modo migliore per non capirci niente. Anzi. Per non voler capirci niente.

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