di Paul Krugman da krugman.blogs.nytimes.com
Ehi, ricordate i bei vecchi tempi dell’austerità espansiva? Su entrambi i lati dell’Atlantico, i fautori dell’austerità hanno preso il lavoro accademico di Alberto Alesina e Silvia Ardagna sostenendo che il consolidamento fiscale, se concentrato sui tagli alla spesa, porterebbe all’espansione economica. Non perché lo studio fosse particolarmente interessante – visto che anche una rapida occhiata suggeriva che la metodologia per la trattazione dell’austerità era gravemente viziata. Piuttosto Alesina ha detto alla gente quello che voleva sentirsi dire, e loro si sono accodati.
Da allora abbiamo avuto quella che deve esser stata una delle combinazioni più nette mai esistite di critica accademica e test sul mondo reale di una dottrina economica – e l’austerità espansiva non è uscita a pieni voti. Il FMI si è messo ad indagare l’austerità attraverso un esame delle politiche effettivamente adottate e i risultati di Alesina sono stati contraddetti. I critici hanno mostrato che tutti gli esempi di presunte espansioni attraverso l’austerità hanno coinvolto fattori come il deprezzamento della moneta o cali repentini dei tassi di interesse che attualmente non sussistono. Le politiche di Osborne nel Regno Unito hanno portato alla stagnazione; per non parlare della zona euro, beh…
Comunque, se si toglie la Grecia, il risultato è più o meno la stesso, anche se l’R-quadro è inferiore.
Ci si sarebbe potuto allora aspettare che i fautori dell’austerità cambiassero idea o trovassero almeno altre giustificazioni. Invece no. Sia David Cameron che Paul Ryan continuano a predicare la vecchia religione dell’austerità espansiva, la favola della fiducia e tutto il resto.
Questo è, tra l’altro, un problema abbastanza grande per il bilancio di Ryan, che produce effettivamente molta austerità concentrata, perché in parte mantiene gli aumenti fiscali che finanziano la “Obamacare”, ma rimuove l’espansione del Medicaid e alcuni sussidi. Il risultato sarebbe un forte drenaggio fiscale nel 2014 e nel 2015 – anni in cui è molto probabile che gli Stati Uniti si troveranno ancora in una trappola della liquidità, così che i moltiplicatori saranno alti. Questo particolare “Cammino verso la prosperità” è, nel breve-medio termine, assai più un percorso di depressione continua.
Per fortuna non accadrà. E una rapida lettura delle reazioni suggerisce che il nuovo piano di Ryan viene accolto con derisione, piuttosto che con adulazione. I nostri esperti stanno imparando? Un po’, può darsi.
Leggi anche il commento di Riccardo Realfonzo
L’austerità espansiva ricorda la monogamia promiscua. Alla fine il trombato è sempre lo stesso: il lavoro dipendente. saluti
Sulle teorie economiche di qualsiasi tipo sia di destra che di sinistra bisognerebbe scrivere “maneggiare con cura” , purtroppo ci si fa prendere la mano e il risultato sono disatri economici e sopartutto umani. La storia economica è costellata di teorie osannate salvo accorgersi che le cose sono estremamente più complicate , il mondo economico è molto complesso ci sono una infinità di fattori tra cui molti difficilmente quantificabili , la fiducia, gli “animal spirits” , l’avidità senza freni ecc. che rendono le cose diffilmente gestibili , non per nulla un economista razionale e scientista come Pareto si mise a studiare le “azioni non logiche”. Ci vorrebbe un po di umiltà e riprendere lo studio del passato per evitare di rifare sempre gli stessi errori di sottovalutazione. In Italia poi siamo facili ad entusiasmarci, scusate il termine, alle “cazzate” gratuite che ci propinano alcuni demagoghi di passaggio , dal finto liberale Berlusconi alla “decrescita felice” del grillismo
Caro Sgroi. E il popolo delle partite iva, no?
dr. Felice Falagario
Vi segnalo uno straordinario articolo di Matteo Corsini sui danni enormi causati dal pensiero krugmaniano e dal keynesismo economico in generale.
LINK http://www.movimentolibertario.com/2013/03/krugman-previsioni-egocentrismo/
Mi aspettavo dall’articolo di Corsini citato dicesse qualcosa di sostanziale contro le tesi di Krugman ma trovo solo frasi generiche. Il dato di fatto è che gli studi del FMI hanno dimostrato che sono 173 i casi in cui l’austerità ha provocato recessione, per non parlare di quello che ha esposto Blanchard che non è proprio di sinistra
Il fatto è che siamo rimasti ancorati ai dogmi del passato, frutto di un’istruzione fine a sé stessa che non riesce a leggere la realtà. Dovremmo essere capaci a svincolarci alla fede della propria bandiera per avere una visione lucida della realtà. E questo è una critica che muovo sia a sinistra che a destra.
L’articolo di Corsini possiede una pochezza contenutistica non indifferente. Critica delle complesse teorie liquidando il commento in qualche riga, senza riportare i dati su causa/effetto se non alcune statistiche sommarie.
Non ditemi che son questi gli avversari di Krugman.
[…] Alesina viventi, alcune ricorrenti suggestioni che tuttora ammorbano il nostro dibattito pubblico? (clicca per leggere) Ma veramente Civati pensa di ricostruire la sinistra ripartendo dalle petulante esecrazione delle […]
[…] sui bonobo, ma dar loro da leggere certe pubblicazioni scientifiche (pensiamo a quelle di alcuni economisti) è apparsa a tutti una tortura troppo mostruosa. I valutatori si sono quindi responsabilmente […]
[…] da Paul Krugman che lo ha letteralmente ridicolizzato di fronte alla pubblica opinione mondiale (clicca per leggere), il prof. Alesina ci è cascato di nuovo. L’ideatore del principio dell’austerità espansiva, […]
[…] [4] Come ad esempio un deprezzamento della valuta, ecc: Krugman, la notte degli Alesina viventi […]