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La crisi indebolisce il lavoro e aumenta la sperequazione tra i redditi

Si intitola “Le disuguaglianze del lavoro durante la crisi. Evidenze dall’Europa” (Work Inequalities in the Crisis: Evidence from Europe ), l’ultimo rapporto dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) presentato il 24 febbraio scorso.

Nella sintesi proposta da rassegna.it leggiamo che “Il rapporto analizza gli effetti della crisi sull’occupazione, i salari, le condizioni di lavoro e il dialogo sociale, mettendo a confronto quattordici ricerche condotte su base nazionale in trenta paesi europei e considerando diverse categorie di lavoratori e i loro settori di attività.”

Il Rapporto intende anche sottolineare che gli effetti della crisi sul mercato del lavoro e sulle disuguaglianze sociali che ne derivano, sono sia di natura immediata (aumento della disoccupazione o della precarietà delle posizioni lavorative) che di lungo periodo, incidendo in quest’ultimo caso strutturalmente sulla capacità di crescita dell’intero sistema economico.
Tra gli effetti di breve periodo, quelli sull’occupazione hanno interessato dappertutto in misura maggiore le fasce giovanili. Effetti importanti sono stati anche quelli che hanno interessato le retribuzioni, con aumenti consistenti dello scarto tra i livelli massimi e minimi.

Quel che però risulta più difficile, avverte il Rapporto, è identificare gli effetti di lungo periodo, vale a dire quelli sul deterioramento del capitale umano e sulla possibilità di soddisfare, ove questa possa nascere, una domanda di lavoro qualificata, limitando le possibilità di sviluppo tanto in quantità che in qualità. Si tratta di effetti assai meno prevedibili per la portata e per l’entità dei danni e che per questo debbono essere tenuti in debito conto anche ai fini della formulazione di politiche di contenimento della crisi nel breve periodo.

E’ interessante inoltre notare come il Rapporto si soffermi sull’uso di buone pratiche, in particolare quelle capaci di contrastare gli effetti di breve periodo della crisi sull’occupazione, e come da queste emerga il caso dell’Italia, con il sistema della cassa integrazione. Un aspetto, quest’ultimo, che dovrebbe essere seriamente preso in considerazione nella formulazione delle politiche anticrisi, visto peraltro l’ulteriore calo degli occupati nella grande industria del quale ha giusto ieri dato conto l’Istat: nel mese di dicembre i posti nelle aziende con oltre 500 dipendenti sono diminuiti dello 0,5% rispetto a un anno prima.

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Un commento su “La crisi indebolisce il lavoro e aumenta la sperequazione tra i redditi

  1. Gli ammortizzatori sociali fanno parte dei cosiddetti stabilizatori automatici e svolgono una funzione, essi agiscono rapidamente e variando in funzione inversa rispetto alla congiuntura, attenuano le variazioni del ciclo, stabilizzando i redditi e il Reddito!!

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