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Buon primo maggio: l’importanza dei sindacati

Dei sindacati forti non fanno male all’economia. Questo grafico mostra la relazione tra la percentuale di iscritti ai sindacati americani e la percentuale di PIL della “classe media”, termine con il quale negli USA si indicano impiegati, operai e in generale coloro che hanno un reddito che ricade nella fascia media, né ricchi, né poveri.

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Il crollo della quota di reddito nazionale della classe media è collegato direttamente all’indebolimento dei sindacati. E proprio le crescenti disparità di classe sono da molti individuate tra le principali cause dell’instabilità finanziaria. Quando la classe media non ha abbastanza reddito per comprare ciò che si produce, l’unico modo di far andare avanti il circuito economico è creare potere d’acquisto attraverso l’indebitamento dei consumatori…

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Ma quando i debiti crescono e i redditi degli indebitati no, è solo questione di tempo prima del crollo.

Se si vuole far funzionare il capitalismo i lavoratori devono avere la loro parte. 

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2 commenti su “Buon primo maggio: l’importanza dei sindacati

  1. Interessante punto di vista. Lo approfondirò. Grazie!

  2. Qualsiasi commento su quanto avviene negli altri Paesi mi sembra superfluo. Mi preoccupa invece di quanto succede in Italia allorchè si verifica l’esatto contrario: La classe media contesta il sindacato e ne decreta il fallimento! In Italia, il sindacato esprime ancora la lotta di classe dell’operaio contro il padrone…..di lotta,….. di 1968.
    Parlano ancora di diritti, ma difendono chi non compie il proprio dovere. Spingono il governo a disastrosi progetti affinchè gli imprenditori assumino i collaboratori con contratti a tempo indeterminato… Boiate.. di classe! Che faranno sprofondare ulteriormente questo povero Paese nel baratro!

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