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Neppure i noeuro sanno come uscire dall’euro

Piergiorgio Gawronski (Il Fatto Quotidiano, 9 novembre 2016) e Sergio Cesaratto (FQ 16 novembre 2016) hanno risposto all’articolo di Leonardo Becchetti, Mauro Gallegati, Guido Iodice, Daniela Palma, Francesco Saraceno e Leonello Tronti (d’ora in poi BGIPST) sull’uscita dall’euro (FQ 2 novembre 2016) in modo piuttosto singolare.

Uscire dall’euro o “uscire” da questa BCE?

di Pier Giorgio Gawronski Economisti di scuole diverse convengono: “la BCE non può fare di più”. I liberisti, perché non capiscono le crisi di domanda, e in ogni caso vogliono deregolamentare la società: per loro l’unica soluzione – fallita l’austerità – sono le riforme strutturali. I keynesiani invece ricordano il classico risultato teorico: in una […]

Se l’Italia facesse come Roosevelt…

di Pier Giorgio Gawronski e Giorgio La Malfa, dal Sole 24 Ore, 11 gennaio 2014 Nel 2013 il mondo ha raggiunto nuovi vertici di benessere: +8% la produzione industriale, +11% il commercio mondiale rispetto al 2008. Le performance, tuttavia, sono molto diverse a seconda delle politiche economiche seguite. Dove, nel 2009, si è reagito con […]

Per un “superamento controllato” dell’Euro

di Luigi Pandolfi da Economia e Politica Nel novero delle economie europee, quella italiana presenta segni di maggiore affanno, con il Pil ancora contrassegnato dal segno meno dopo 8 trimestri consecutivi. Secondo l’ultima stima di Eurostat[1], nel secondo trimestre 2013 il Pil è cresciuto dello 0,3% sia nell’Eurozona sia nella Ue-27, mentre in Italia si […]

I modelli economici sbagliati alla base della crisi

Alla base delle politiche di austerità ci sono modelli economici che prevedono effetti positivi o nulli dei tagli della spesa pubblica sul Prodotto interno lordo. Ma la profonda crisi in cui è sprofondata l’Europa ha dimostrato che le cose stanno in modo molto diverso. Per quanto tempo ancora pagheremo le conseguenze di questi errori teorici? […]

Per una terza via keynesiana tra austerità e populismo

di Giorgio La Malfa e Piergiorgio Gawronski Nel decreto Salva-Italia del dicembre 2011, il Governo aveva enunciato l’obiettivo di ridurre il deficit pubblico per il 2012 all’1,6% del Pil e di annullarlo nel 2013 e aveva stimato una flessione del Pil dello 0,4% nel 2012, seguita da una ripresa nel corso del 2013*. Nella Nota […]