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Le recessioni coordinate di Europa e USA

La crisi europea, ben lungi dal prendere una china positiva, si sta acuendo mese dopo mese. A Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia (gli “spendaccioni” secondo la vulgata tedesca) si aggiungono Olanda e Regno Unito.

Quest’ultimo è nella prima “double-dip recession” (cioè recessione seguita da ripresa e poi da una nuova recessione) dagli anni ’70 e non è neppure un paese dell’area Euro. Un esempio lampante, insomma, di come l’austerità (pervicacemente seguita dal governo di coalizione Conservatore-Liberaldemocratico) sia il modo migliore per aggravare una situazione già di per sé grave.

E dall’altra parte dell’Oceano, negli USA? Nulla di buono. Gli stimoli fiscali di Obama sono diventati nel bilancio del 2011 dei risparmi e anche i singoli Stati hanno tagliato (ancora) le loro spese. E i risultati si vedono. La timidissima ripresa occupazionale è finita. Il paese si avvia verso una nuova scivolata.

Paul Krugman parla di “austerità coordinata” tra America ed Europa e, sul suo blog, mostra un paio di grafici che non lasciano dubbi di sorta sulla stretta fiscale in atto.

Quando nel 1937 Franklin Delano Roosevelt interruppe la spesa del New Deal e tentò di riportare il bilancio in pareggio successe la stessa identica cosa, con grande disappunto di Keynes, che gli indirizzò una lettera molto piccata.  Non aver imparato la lezione del 1937 è imperdonabile.

Obama rischia la poltrona presidenziale alle elezioni di Novembre, mentre l’Europa mina la sua stessa esistenza. Per ora solo i francesi sembrano avere ancora voce per dire “basta così”.

4 commenti su “Le recessioni coordinate di Europa e USA

  1. Reblogged this on Verso un Mondo Nuovo and commented:
    “La crisi europea, ben lungi dal prendere una china positiva, si sta acuendo mese dopo mese. A Italia, Spagna, Irlanda, Portogallo e Grecia (gli “spendaccioni” secondo la vulgata tedesca) si aggiungono Olanda e Regno Unito….E dall’altra parte dell’Oceano, negli USA? Nulla di buono. Gli stimoli fiscali di Obama sono diventati nel bilancio del 2011 dei risparmi e anche i singoli Stati hanno tagliato (ancora) le loro spese. E i risultati si vedono. La timidissima ripresa occupazionale è finita. Il paese si avvia verso una nuova scivolata”.

  2. […] cresciuta importanza dell’innovazione di prodotto. In ogni caso, in un momento di “recessione coordinata” come quello attuale, il traino dei mercati esteri sulla domanda appare plausibilmente assai […]

  3. […] cresciuta importanza dell’innovazione di prodotto. In ogni caso, in un momento di “recessione coordinata” come quello attuale, il traino dei mercati esteri sulla domanda appare plausibilmente assai […]

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