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Due appelli contro il pareggio di bilancio in Costituzione

In vista del voto definitivo del Senato sul pareggio di bilancio in Costituzione si moltiplicano le iniziative contrarie. Qui riportiamo due appelli, il primo della prestigiosa rivista “il Ponte”, fondata da Pietro Calamandrei e il secondo del Network per il Socialismo Europeo guidato da Lanfranco Turci, che al di là del merito rivendica il diritto degli elettori di esprimersi su una così rilevante materia.

Possiamo inoltre anticipare che è in elaborazione un terzo appello, firmato da altre prestigiose personalità, sempre con lo stesso obiettivo.

Questo pareggio di bilancio è una trappola

Appello della rivista “Il Ponte”

Il pareggio di bilancio nella Costituzione, già approvato in prima lettura dal Parlamento, soprattutto con la modifica dell’articolo 81 preoccupa tutti noi giuristi, economisti, intellettuali, cittadini. L’iniziativa è accompagnata da un clima punitivo, e rovescia sul popolo le responsabilità di un intero ceto dirigente, imprenditoriale, politico e amministrativo.
Sinora il tema è stato circondato dalla peggiore censura: quella dei mezzi silenzi e dell’ovvietà. Negli sbrigativi lavori parlamentari, si è vista una maggioranza inconsueta nella storia repubblicana, e usuale invece in altri regimi. Se anche in seconda lettura la modifica passerà coi due terzi, sarà impossibile un referendum.
La Costituzione è un programma solidale. Casa, lavoro, salute, istruzione, ambiente, giustizia, tutto ha bisogno di interventi pubblici, e poco resta agli italiani se si appendono i diritti alle compatibilità.
Siamo consapevoli che occorrono severi controlli, e che una spesa sbagliata deruba il popolo. Ma attraverso una trappola rigorista si può commettere lo stesso furto, impedendo la spesa pubblica solidale.
Diffidiamo dell’interpretazione unilaterale degli obblighi europei, attuati a senso unico e invocati come un totem e un babau. Non crediamo che l’obbligo di pareggio stronchi la partitocrazia, perché resta la possibilità di autorizzare l’indebitamento, a maggioranza assoluta: una maggioranza qualificata, simile a quella per l’amnistia, come se la spesa sociale fosse una colpa. Inoltre, la misura del successo politico può consentire la deroga. Oggi si vincono le elezioni con un terzo dei voti. Così, chi vince potrebbe spendere e definire il rientro, scegliendo su chi scaricarlo. Cordate di potere, capaci di ogni trucco, potrebbero far pagare agli italiani i loro falsi rigori. Chiediamo un ripensamento, una moratoria e l’apertura di una vera discussione.

Luca Baiada, Domenico Gallo, Danilo Zolo, Livio Pepino, Mauro Piras, Marcello Rossi, Rino Genovese, Mario Monforte, Piero Belleggia, Roberto Passini, Francesco Cattabrini, Stefano Petrucciani, Alfio Mastropaolo, Gianni Ferrara, Claudio Bazzocchi

Adesioni:  ilponte@ilponterivista.com


Salvare il diritto del popolo a intervenire sulle modifiche all’articolo 81

Il Network per il Socialismo Europeo rivolge un appello ai Senatori della Repubblica affinchè sia salvaguardato il diritto del popolo di intervenire sulle modifiche della Costituzione. Com’è noto a tempi brevissimi il Senato sarà chiamato ad approvare in seconda lettura le modifiche all’art. 81 della Costituzione in materia di pareggio di bilancio. Si tratterà dell’ultimo passaggio previsto dall’art. 138 C.dal momento che la Camera del Deputati ha già effettuato le due votazioni previste e il Senato ha già votato in prima lettura il 15 dicembre scorso.
Le modifiche si ispirano alle dottrine dominanti in questa fase della politica europea guidata dalle destre conservatrici e neoliberiste. Qualcuno ha scritto che queste modifiche equivalgono all’abolizione per legge del pensiero di Keynes. Altri hanno osservato che si tratta dell’ultimo omaggio offerto alle “idee fallite” che stanno alla base dell’attuale crisi. Non c’è dubbio che le implicazioni delle nuove norme proposte saranno molto rilevanti e ridurranno di molto le possibilità future di scelta delle politiche economiche e di sviluppo del nostro paese.
Non vogliamo comunque qui entrare nella discussione di merito circa i contenuti di questi cambiamenti costituzionali, che pure stanno sollevando in altri paesi europei discussioni e confronti assai più vasti di quanto non sia colpevolmente avvenuto finora nel nostro paese. Poniamo però ai Senatori una questione di coscienza e di democrazia. Riapprovando il nuovo articolo 81 con la maggioranza di due terzi escluderebbero la possibilità del pronunciamento del popolo attraverso il referendum confermativo. E’ ammissibile che ciò avvenga su un tema così importante?
E’ ammissibile che ciò avvenga per opera di un Parlamento delegittimato dalla crisi politica e morale che sta squassando le nostre istituzioni? E’ ammissibile che i due terzi siano calcolati su assemblee parlamentari che, elette con una legge ipermaggioritaria, non rappresentano milioni di elettori che non hanno potuto far pesare il loro voto alle ultime elezioni politiche? Chiediamo dunque ai Senatori di evitate la maggioranza dei due terzi per lasciare la scelta finale al popolo sovrano.

Lanfranco Turci, Felice Besostri, Marco Lang, Alessandro Porcelluzzi, Giuseppe Vetrano

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4 commenti su “Due appelli contro il pareggio di bilancio in Costituzione

  1. (proponiamo ,una ,questione,di coscienza e di democrazia)eccolo qui!!!!il richiamo all,etica ,ma signori l,etica non esiste ,o meglio esiste solo nella testa del professor tremonti che guarda caso cita la bibbia il libro meno etico per eccellenza….ma vorrei entrare nel merito ed innanzitutto che quando provvedimenti passano con queste maggioranza significa una sola cosa …bay bay democrazia .ora il problema e di resistere visto che un po tutti abbiamo le nostre colpe per non avere fermato prima questo processo .(per esempio sono anni che vengano modificati pezzi di costituzioni)per approvare leggi e norme incostituzionali..ora tutto e piu difficile.ma un,altro punto che secondo me e importante perche chiamare la “politica”partitocrazia quando comunemente viene definita casta ed affiancata sempre all,aggettivoC.A.F penso che la definizione casta sia piu appropiata

  2. inoltre ce un punto che ho dimenticato che e importante che fine ha fatto la proposta che voleva mettere gli investimenti fuori dal patto di stabilita che mi sembra l,articolo non cita

  3. Condivido in pieno il contenuto dell’appello contro il pareggio di bilancio: il rigore deruba il popolo quanto lo spreco che favorisce gli appalti per le grandi opere inutili, i corrotti, le armi ecc.

  4. […] silenzio che colpevolmente circonda le votazioni in corso nel Parlamento. Abbiamo perciò rivolto un appello ai Senatori della Repubblica affinché sia salvaguardato il diritto del popolo di intervenire sulle modifiche della […]

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